Portrait of Alfredo Casella 1924, 2012, installation view casa de Chirico

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D’APRES GIORGIO, FONDAZIONE GIORGIO E ISA DE CHIRICO, 27 JANUARY 2012 – 27 JANUARY 2013
Curated by Luca Lo Pinto with Alek O, Darren Bader, Nina Beier, Carola Bonfili, Benny Chirco, Patrizio Di Massimo, Giulio Frigo, Martino Gamper, Paul Armand Gette, Tobias Madison & Kaspar Müller, Marcello Maloberti, Momus, Olaf Nicolai, Henrik Olesen, Luigi Ontani, Nicola Pecoraro, Emilio Prini, Dan Rees, Izet Sheshivari, Alexandre Singh, John Stezaker, Luca Trevisani, Luca Vitone e Raphäel Zarka.

Il progetto espositivo D’après Giorgio presenta le opere di diversi artisti italiani e stranieri di livello internazionale, che sono stati invitati a “dialogare” con la Casa-museo Giorgio de Chirico.

I lavori esposti – installazioni, dipinti, disegni, sculture, fotografie – sono stati realizzati appositamente per i suggestivi spazi della casa in cui de Chirico abitò negli ultimi trent’anni della sua vita, e che conserva intatto il suo studio, si relazionano con lo spazio e si mimetizzano in esso, al fine di creare vari e molteplici livelli narrativi e interpretativi.

Luco Lo Pinto, curatore della mostra: “D’après Giorgio si propone di creare un secondo livello di lettura della Casa-museo per le persone che la visitano e di offrire un nuovo punto di vista su de Chirico, attraverso il dialogo instaurato con gli artisti contemporanei. Il titolo della mostra fa riferimento ai famosi ‘d’après’ dello stesso de Chirico ed è un modo di rendere omaggio a una figura cardine dell’avanguardia del Novecento, la cui influenza sulle nuove generazioni di artisti persiste ancora oggi. Nel contempo è l’occasione per far conoscere la Casa-museo a un pubblico sempre più ampio, attraverso una mostra pensata come una lunga storia, con le opere a fungere da capitoli, al fine di produrre una narrazione al tempo stesso dilatata e frenetica, didascalica e sfuggente, intima e concettuale”.

Paolo Picozza, Presidente, Fondazione Giorgio e Isa de Chirico: “Far dialogare con un grande Maestro del Novecento, che resta  un  riferimento per molti, una nuova generazione di artisti, facendoli entrare in un rapporto più intimo e diretto con la sua opera, consente di focalizzare l’attenzione sull’eredità che il grande artista lascia nell’arte contemporanea, specialmente in quella declinata in forme nuove e originali. Aprire le porte della casa de Chirico a una generazione di giovani promettenti artisti deve essere un modo per far emergere letture inedite e aspetti meno conosciuti del Maestro, e comunicarli al pubblico più vasto che quotidianamente viene in visita. Si tratta di una proposta che ci ha trovato aperti ad accoglierla anche tenuto conto della straordinaria risonanza che la mostra tenutasi due anni fa a Parigi, La fabrique des rêves, ha avuto sul grande pubblico nonché nella giovane critica internazionale, una mostra che per la prima volta offriva l’opportunità di conoscere l’intera produzione artistica di Giorgio de Chirico, anche nei momenti e nelle forme meno note.”

Nell’arco del progetto espositivo alcuni critici, curatori e artisti saranno invitati ad accompagnare il pubblico, dando la propria interpretazione personale alla visita della mostra. Un’opportunità per riflettere sui processi interpretativi e sulle modalità con le quali persone diverse guardano lo stesso oggetto o, come in questo caso, un’esposizione.